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I METODI DELLA RICERCA SOCIOLOGICA

 METODI DI RILEVAZIONE DEI DATI  Ci sono due metodi di ricerca la ricerca quantitativa che è oggettiva e precisa (x Quantificare gli aspetti della vita in società) e quella qualitativa che è più completa ma è maggiormente soggettiva( X sfumature più indefinite di un fenomeno). Questi due metodi sono complementari si utilizzano in base all'obiettivo di ricerca. La ricerca quantitativa si avvale delle l'intervista, questionario, osservazione documenti ed esperimento Ci sono diversi strumenti di Rivelazione dei dati:  ● Intervista : Metodo di ricerca flessibile che si adatta a più situazioni, può essere sia per la ricerca qualitativa che quantitativa  ● l'inchiesta : Viene preso un campione probabilistico a cui far compilare un questionario scritto sotto forma di sondaggio d'opinione. principale strumento della Sociologia quantitativa  ● questionario : Può essere a domande aperte o chiuse  ● osservazione : Utile per studi in ambienti circoscritti  RICERCA SUL CAMPO  1. Lo

IL RUOLO DELLA DONNA

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L'IDEALE DELLA DONNA CASALINGA Con il processo di industrializzazione parallelamente si diffuse l'idea che la donna dovesse necessariamente rivestire un ruolo marginale nei processi produttivi con un minore riconoscimento economico Gli economisti classici elaborano la teoria del doppio salario, secondo la quale gli uomini devono essere retribuiti anche per mantenere la famiglia, mentre le donne potendo contare sulla Poggio del marito vanno retribuite solo in funzione della loro sopravvivenza personale Si diffonde quindi lo stereotipo della donna casalinga sensibile e sottomessa ma al tempo stesso la donna lavoratrice che divenne un problema sociale da risolvere IL NOVECENTO Nella prima metà del Novecento i ruoli lavorativi delle donne si ampliano in una Triplice direzione: cresce la presenza femminile nelle fabbriche e nelle mansioni impiegatizie e compaiono figure professionali prettamente femminili L'aumento della presenza delle donne nelle fabbriche è reso possibile Graz

IL LAVORO NELLA SOCIETA' MODERNA

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LA RAZIONALIZZAZIONE DEL LAVORO L'esistenza all'interno della nostra società è organizzata intorno ad un'attività che sembra avere perduto in un'importanza fondamentale i due punti e il lavoro L'ambito delle attività lavorative svolge un ruolo di Primo Piano sia nella vita personale sia quella collettiva Il lavoro nel corso della storia è stato al centro di imponente processo di razionalizzazione COORDINARE GLI SFORZI Razionalizzare il lavoro significa coordinare gli sforzi Ogni prodotto che acquistiamo è il risultato dell'azione coordinata di molte persone È necessario che molte persone sommino le proprie competenze allo scopo di produrre beni di consumo Ci sono diverse modalità per coordinare l'attività: COORDINAZIONE DI ATTIVITA' SIMILI (somma di competenze analoghe) SUDDIVISIONE DI ATTIVITA' DIVERSE NON COORDINATE DIVISIONE PROCESSUALE DEL LAVORO LA SEMPLIFICAZIONE Razionalizzare il lavoro significa semplificarlo Il lavoro si inserisce quindi in

LA SOCIETA' DI MASSA

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SOCIETA' MODERNA E PREMODERNA  La nostra società possiede aspetti peculiari che la distinguono da tutte le altre DALLA COMUNITA' ALLA SOCIETA' Vi sono numerose differenze tra la società moderna e le precedenti forme di vita collettiva I sociologi precedenti ritenevano che prima della nascita della società industriale le persone vivessero esperienze di forme di vita collettiva molto più vicina al concetto di comunità La comunità è una collettività al cui interno i rapporti sono caratterizzati da un alto livello di intimità personale, da legami profondi e da un forte impegno reciproco caratterizzato da una forte coesione interpersonale A partire dal XVII secolo con il razionalismo e l'Illuminismo l'idea che la comunità debba essere la forma prevalente della vita associata viene messa in discussione in quanto al centro dell'attenzione si pone il singolo Inizia a pensare che l'individuo sia in grado di effettuare scelte e stabilire liberamente i rapporti e che q

LA DEVIANZA + CRIMINALITA'

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LA DEVIANZA  L'ordine sociale è un sistema complesso di codici spesso in precisi flessibili che creano situazioni di conflitto sociale In altri casi però le norme sono chiare, univoche e condivise dalla maggioranza, possono però verificarsi comportamenti conformi e comportamenti non conformi Chi trasgredisce le norme devia mettendo in atto comportamenti che violano la norma LE SANZIONI Sono dette sanzioni tutte le forme di punizione e possono essere di tipo giuridico oppure informale Esse sono forme di pressione che la società esercita sull'individuo Perché questi si conformi alle norme alla cultura dominante DEVIANZA E IMMORALITA' Non Esiste un comportamento deviante in sé, Esiste un comportamento deviante solo rispetto a un modello condiviso dalla società Il concetto di devianza non è un concetto valutativo bensì osservativo: si limita a esprimere la constatazione che quel certo comportamento Non segue la stessa linea di quello della maggior parte della popolazione Ogni s

IL DISORDINE SOCIALE + CONFLITTO

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 IL MUTAMENTO SOCIALE Nella società Esiste il disordine sotto forma di cambiamenti, conflitti, criminalità Ciò necessita di essere sociologicamente compreso Ci sono mutamenti di vario tipo: mutamento sociale, il quale non è sempre esistito ma è divenuto nel tempo una delle caratteristiche distintive della nostra società con anche l'introduzione del mito del Progresso con sempre qualcosa di nuovo e moderno diverso dal passato Il mutamento sociale ovvero l'alterazione nel corso del tempo dei modelli di ordine sociale Il cambiamento ambientale il quale ha fattori del tutto esterni alla società I FATTORI DI CAMBIAMENTO INTERNI ALLA SOCIETA' Nessuna società è assolutamente statica Un fattore di cambiamento può essere anche la variazione demografica ovvero il Rapido aumento degli abitanti in un territorio può innescare fenomeni sociali anche molto rilevanti come le migrazione, oppure anche le variazioni Nella composizione interna della società ad esempio il suo progressivo invecc

GIOVANNI GENTILE + RIFORMA

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 GIOVANNI GENTILE (1875-1944)  Giovanni Gentile è l’esponente più significativo della reazione antipositivistica che si verificò nell’Italia dei primi due decenni del ‘900. Professore prima al liceo e poi all’università di filosofia, nel 1920 fonda il “giornale critico della filosofia italiana”, considerato uno degli intellettuali più prestigiosi al tempo, nel 1922 venne chiamato per ricoprire la carica di ministro della Pubblica Istruzione. Nel 1923 mise mano alla riforma scolastica. In tale veste mise mano alla riforma scolastica del 1923. Lasciato il ministero, l’anno seguente, divenne un autorevole esponente del fascismo. Egli vedette nel fascismo la possibilità di concretizzare il suo tipo di educazione: il modello fascista si permea perfettamente con la sua filosofia.  NEOREALISMO Gli attivisti portano avanti un’ideale di educazione scientifica, secondo Gentile invece l'educazione dovrebbe rimanere strettamente legata al mondo dello spirito. Condanna i positivisti perché cred